Ambienti di apprendimento

 

A partire dall’anno scolastico 2022-23 il nostro Istituto intende avviare il progetto D.A.D.A. Una nuova sfida, ma soprattutto una nuova identità verso la scuola del futuro.

Ma che cos’è, realmente il progetto D.A.D.A., acronimo di Didattiche per Ambienti di Apprendimento? È il metodo scandinavo di organizzazione degli spazi: sparisce l’aula concepita come spazio sempre uguale nel corso dell’anno e per tutte le materie, in cui l’alunno entra la mattina ed esce dopo le canoniche ore di lezione; e si trasforma in un ambiente accogliente, in cui il movimento è libero e la tecnologia è indispensabile. Un ambiente allestito e arredato secondo il gusto e il profilo professionale e culturale dell’insegnante e che rispecchia la materia di insegnamento.

Gli studenti, pertanto, si muovono fra le classi in base all’orario delle lezioni e raggiungono i docenti nelle aule della materia. Negli spostamenti tra le varie aule didattiche i ragazzi, fortemente responsabilizzati, si dimostrano attivi e indipendenti: sanno che ad ogni cambio dell’ora devono avvicinarsi in tempi brevi verso l’aula della lezione successiva. Questo approccio fluido e vitale viene percepito come uno stimolo, in linea con alcuni studi neuro-scientifici che dimostrano che la regola d’oro per mantenere attiva la mente è stimolare il corpo al movimento.

Lavorare per “ambienti di apprendimento” indica che il docente deve ristrutturare i propri presupposti concettuali sull’apprendimento e sull’insegnamento e riorganizzare le proprie pratiche didattiche. In un certo senso, è chiamato a svolgere il ruolo di allenatore e di facilitatore, che stimola e supporta l’apprendimento, mentre gli allievi possono determinare i propri obiettivi di apprendimento, scegliere le attività da svolgere, avere accesso a diverse risorse informative (libri, courseware, video…) ed a strumenti (word processor, e-mail, motori di ricerca, ecc.), ecc.

In questo quadro la conoscenza si trasmette costruendola.